Ma non ti preoccupi??? (Prima parte)

Federico ScottiRisorse ReikiLascia un commento

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“Ma non ti preoccupi???!!!”

Quante volte ci siamo sentiti dire da amici parenti fidanzate fidanzati mogli e mariti e chi più ne ha più ne metta questa frase? E quante volte, anche quando eravamo sereni e tranquilli abbiamo cominciato a preoccuparci e ad agitarci sentendo questa frase? Quasi fosse una parola magica che innesca una bomba ad orologeria sempre pronta ad esplodere dentro di noi, la frase “ma non ti preoccupi?” ha una potenza devastante  e ci induce quello stato di paura misto a fibrillazione nervosa che è tipico della preoccupazione.

preoccuparsiA volte, anche quando NON SIAMO PREOCCUPATI questa frase ci induce perfino dei sensi di colpa…. Come se fosse “moralmente necessario” preoccuparsi di qualcosa o per qualcosa, o per qualcuno. Chi ci sta intorno, se è preoccupato, non ammette sconti: tutti devono essere preoccupati come lui perchè è bene preoccuparsi, diventa quasi un dovere morale…

E chi non lo fa o si sforza di non farlo, in quel momento si sente quasi in dovere di provare l’emozione della preoccupazione, anche se in condizioni normali quello specifico evento non susciterebbe in lui quell’emozione… Si sente in dovere perchè qualcuno gli dice: “ma tu non ti preoccupi???” con quel tono che abbiamo sentito tante volte, un misto tra paternalistico rimprovero e giudizio morale.

A volte sembra che chi non si preoccupa si disinteressa degli altri.

preoccuparsi per gli altriAl mio amico si rompe l’auto  e sicuramente farà tardi a quel colloquio di lavoro che probabilmente cambierà la sua vita (questo a sua detta..). Si dispera, si affanna, è preoccupatissimo, è paralizzato dalla paura. Se non lo siamo anche noi probabilmente temeremo che l’amico ci percepisca come ‘senza cuore’, ‘con un cuore di pietra’, come degli egoisti nati che guardano magari un po’ compiaciuti le disgrazie degli altri.  E allora cediamo anche noi alla preoccupazione, ci angosciamo per le sorti dell’amico, ci struggiamo per lui e a volte perfino stiamo male fisicamente (mal di stomaco, mal di testa, nausea, ecc ecc…).

La preoccupazione diventa un’emozione virale. Il contagio della preoccupazione è rapidissimo e subdolo, si insinua in noi e noi stessi poi diventeremo ‘portatori sani’ di questo pericolosissimo virus che è così radicato nella società moderna da parere la condizione normale dell’esistenza umana.

Ma cosa vuol dire preoccuparsi?

Dal dizionario Treccani online:

preoccupare v. tr. [dal lat. praeoccupare «occupare prima, prevenire», comp. diprae- «pre-» e occupare «occupare»; il sign. 2 è influenzato dal fr. préoccuper] (io preòccupo, ecc.).

1. In senso proprio (raro), occupare in precedenza, prima di altri, un luogo, una carica, una funzione, ecc.

2. Mettere, tenere in preoccupazione, cioè in uno stato di inquietudine, di ansia, incertezza, timore e sim.: è questo che mi preoccupail suo stato di salute comincia a preoccuparmiepisodî di intolleranza razziale che preoccupano tutti. Nell’intr. pron., preoccuparsi, essere in uno stato di apprensione, di ansia: mi preoccupo del tuo avvenireè un tipo ansioso che si preoccupa per un nonnullasi preoccupava di non finire in tempo il lavorola situazione è peggiorata e c’è davvero da preoccuparsi;

Alla maggioranza di noi il primo significato è quasi del tutto estraneo. Lo dice anche il dizionario, accezione rara del termine.

Preoccuparsi significa anticipare un pensiero, spostare la nostra attenzione dal presente al futuro (che non c’è ancora), occuparci di qualcosa (che non esiste ancora) in anticipo.

Con la preoccupazione la mente si affanna ad analizzare eventi futuri nella speranza di prevenirli e controllarli e più lo fa più dà energia e concretezza a qualcosa che non esiste.

Questi pensieri scatenano in noi emozioni negative di tutti i generi, fino ad arrivare agli attacchi di panico… (continua..)

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L'Autore

Federico Scotti

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Insegnante e terapeuta Reiki, autore di libri sul Reiki, facilitatore Mindfulness

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